
La voce di testa costituisce per il suo valore il più grande tesoro per tutti i cantanti.
Il cantante eviterà di esercitarsi durante la digestione, perchè, 1. stonerebbe; 2. s’esporrebbe ad un’indigestione; 3. getterebbe un disordine grande nella circolazione.
Un moderato ed acconcio uso di esercizi corporei riesce non poco giovevole al cantante, al comico, all’oratore. Sventuratamente, nell’esercizio della nostra carriera, abbiamo avuto spessissimo occasione di osservare, che un gran numero di artisti…
Non vi ha alcuna ragione per cui durante il periodo della muta della voce non si debbano continuare gli esercizi di canto, purché si usino le debite cure.
Generalmente parlando, allorché ci accorgiamo che la voce incomincia a mutarsi, i maestri di musica sogliono, la maggior parte, sospendere qualunque esercizio, ed anche proibiscono ai loro allievi di cantar soli.
Prima cura adunque quando non si è bene in voce è il riposo, il silenzio. E proprio il caso in cui la parola è d’argento ma il silenzio è d’oro.
Se un esercizio vocale non riesce perché manca l’agilità o non si possono attaccare bene le note acute o le centrali; od i suoni escono malsicuri, si spezzano, si fanno stecche; se vi ha durezza, non è facile il piano, sono impossibili le smorzature al pianissimo…
Quando più grandi sono gli sforzi fisici per costringere il suono e per trattenerlo, tanto peggiori saranno le conseguenze. Per la maggior parte degli sfortunati cantanti il risultato sarà la perdita della voce!
Altrettanto è avvenuto della voce. Destinata alla manifestazione delle idee per mezzo del semplice discorso, essa mercè la sua bellezza originò il canto, il quale consuonando e rispondendo alle interne emozioni della psiche, fu adoperato come espressione artistica dell’affetto, dando luogo ai diversi sistemi musicali delle passate generazioni.
L’apprendimento della tecnica artistica è sempre legato all’esagerazione. Ma il suo scopo è quello di far cogliere i propri sentimenti più delicati e profondi (tanto più profondi, quanto più complessi) alla più ampia platea.
Possono venire ostacoli al buon funzionamento degli organi vocali da altre cause non inerenti al modo di compiere il lavoro stesso.
Il cantante, il cui lavoro vocale non è ad arbitrio suo ma vincolato, deve fare una scelta delle opere che sono perfettamente adatte alla sua voce.
Capita assai di rado che così tanti autorevoli nonché indispensabili presupposti si trovino tutti riuniti in una sola persona come nel mio caso. Sono figlia di una coppia di cantanti; mia madre, in particolare, era musicalmente molto dotata: non soltanto è stata a lungo attiva come cantante d’opera, ma anche come virtuosa dell’arpa
Per ottenere la regolare posizione aperta del diaframma, è consigliabile tenere il corpo eretto e le mani dietro la schiena.
Se in una occasione eccezionale si può usufruire anche delle riserve di energia; se nel pieno vigore della vita si può compiere uno sforzo facendo assegnamento sulle ancor valide potenze riparatrici, non dovremmo
mai lusingarci di poter fare ciò nell’età matura.
Che cosa percepisco? Come faccio a controllare i miei muscoli fonatori? Nella zona media della tessitura di ogni voce, il miglior posizionamento della bocca e il controllo per il lusso corretto dei muscoli fondatori si hanno, per esempio, quando pronunciamo una e molto netta e cerchiamo di mantenere tale posizionamento anche dopo che abbiamo finito di articolarla.
A qualcuno apparirà forse superflua o addirittura anacronistica la pubblicazione di queste brevi pagine: come riportare alla luce un fossile di ère remote, vestigia di civiltà sepolte e non più rinnovabili. Ma la realtà dell’odierna situazione del teatro lirico, particolarmente nel campo più vocale, s’incarica di smentire il giudizio: questa pubblicazione è tutt’altro che « archeologica ».
Per chi deve fare uso professionale della voce non basta che la abbia potente, ben intonata, di grande estensione, aggradevole nel metallo, ma bisogna che la abbia. anche agile e resistente al lavoro.
Giacché sopra la laringe spetta alla lingua condurre la colonna di fiato verso le aree di risonanza, l’attenzione rivolta a essa e alla sua posizione, sia nel parlato sia nel canto, non sarà mai troppa. A seconda che sia troppo alta o troppo bassa, la lingua può cambiare il suono in maniera significativa e può schiacciarlo fino a comprometterlo del tutto se preme sulla laringe.
Per smania di certi effetti o per cattivo gusto, o perchè riesce più facile emissione di date note, taluni emettono la voce o troppo chiusa o troppo aperta, oppure sostituiscono una vocale ad un’altra.
Decidere a quale tessitura appartenga una voce è cosa talvolta assai difficile nell’età giovanile. V’hanno taluni che per grande elasticità dei loro organi, per vasta estensione vocale, sanno dare tanto le note acute del tenore come le basse del baritono; v’hanno delle ragazze che possono cantare in tessitura di soprano come di contralto.
Sotto questo profilo, il miglior cantante del periodo berlinese di cui mi ricordi e Theodor Wachtel. Con la sua voce magnifica riuniva in sé tutta l’Arte del canto che oggi sembra essere scomparsa. Quanto erano belle le sue colorature; i suoi trilli erano semplicemente impeccabili. Fraseggio, potenza, pienezza del suono e bellezza erano perfetti, musicalmente irreprensibili.
Nella voce si fanno distinzioni di intensità, di tonalità, di metallo, di agilità, di resistenza. Per ottenere tali effetti vi ha un mantice – il polmone – che dà l’aria occorrente a destare le vibrazioni sonore nel pomo d’Adamo – laringe -, ed una cassa armonica costituita dalle fauci e dalla cavità del naso e della bocca.
Versare dell’acqua bollente in una piccola bacinella, imbevere una grossa spugna nell’acqua e strizzarla per bene; quindi premere la spugna contro naso e bocca, inspirando ed espirando alternativamente dal naso e dalla bocca.
Il mio intento è quello di descrivere in modo semplice e comprensibile, e da un punto di vista pratico, le sensazioni fonatorie che conosciamo con il nome di suono aperto, coperto, chiaro, scuro, nasale, cantare di testa o nella nuca, avanti o indietro, e le mie sensazioni fonatorie, che verranno qui illustrate in modo approfondito.
Se solo gli allievi, così come i cantanti professionisti, si rendessero conto che il suono cantato va cercato all’interno della risonanza del proprio corpo…