Riflessioni sull'arte del canto

Heinrich Panofka:

Considerazioni generali II

Delle voci alterate o stanche.

La maggior parte delle voci confidate a professori di proposito, son già passate per numerose alterazioni. Noi divideremo le voci malate in due categorie: Voci alterate Voci stanche.

Per voci alterate noi intendiamo quelle di cui non fu conosciuto il vero carattere, sia dal cantante medesimo, sia dal professore che fa la guida della sua educazione vocale; e noi possiamo affermare che la maggior parte delle voci, principalmente dei cantanti di teatro, possono annoverarsi in questa categoria.

È dell’umana natura desiderare ciò che non possediamo: così i Mezzi soprani voglion essere o Soprani o contralti; i contralti mezzi soprani, i baritoni tenori, e i bassi baritoni.

Sì nell’uno che nell’altro caso, vale a dire, sia che lo stesso cantante voglia cambiar la natura della sua voce, sia che il professore inesperto non ne abbia conosciuto il vero carattere, in ambidue questi casi, diciamo, l’organo vocale venne spostato e, per conseguenza, alterato nel suo vero carattere.

Le voci stanche son quelle che vennero sotto messe a studi troppo pertinaci, troppo forzati, troppo esagerati, nonostante che siensi trattate secondo il loro vero carattere.

Testo estratto da Voci e cantanti, Ventotto capitoli di considerazioni generali sulla voce e sull’arte del canto, Enrico Panofka, Firenze, 1871. – Luca D’Annunzio.

 

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