Heinrich Panofka:
Considerazioni generali IV
Delle cattive abitudini che contribuiscono a stancar la voce.
Eccole:
Una respirazione troppo frequente per frasi che si posson cantare tutte d’un fiato;
Il romore che accompagna la respirazione; e la tendenza a tirar su per il naso e a tossicchiare;
Le smorfie della bocca;
I movimenti degli occhi alzati al cielo ad ogni proposito;
L’abitudine, più specialmente propria dei tenori, di rizzarsi in punta dei piedi per vibrare le note acute; come se la voce stesse nei calcagni; potrebbe anche darsi, giacchè vi sono dei professori che pretendono che la voce stia nel ventre. Certi cantanti drammatici si servono dell’istesso mezzo, credendo di dar più vigore alla voce, mentre l’effetto è affatto il contrario;
La mania di certi alunni d’appoggiarsi, in tempo de’ loro studi, o sul piano-forte o su qualunque altro mobile, o anche al muro, o tenersi con un ginocchio sopra una sedia, per darsi aria di contegno.
Testo estratto da Voci e cantanti, Ventotto capitoli di considerazioni generali sulla voce e sull’arte del canto, Enrico Panofka, Firenze, 1871. – Luca D’Annunzio.