Riflessioni sull'arte del canto

Aureliano Pertile:

La tecnica fa parte della vera arte

Ogni arte ha bisogno della tecnica come di solida base; senza di essa nessuno può divenire grande e vero artista. Perchè ammettendo anche che qualcuno possa possedere al massimo grado le qualità artistiche di pensiero e di sentimento, se per combinazioni avverse o di cattivi maestri, e di vizi acquisiti, egli non si fortifica nei primi ed importanti elementi basilari tecnici, non potrà mai dare il giusto e completo risalto alle manifestazioni artistiche, che la piena dell’animo e dell’intelletto gli offrono. Quante volte, dopo avere ascoltato artisti di buona fama, noi abbiamo esclamato: che bella voce, che materiale magnifico, che temperamento! Peccato che certe emissioni siano sgradevoli, che non ci si senta mai sicuri nell’ascoltarlo, che si provi un senso d’incertezza e di fatica. Che artista completo se possedesse la tecnica di un Bonci o di un Schipa!!

Queste le osservazioni degli amatori del teatro lirico, che però, salvo poche eccezioni, sono, dal lato dell’impostazione della voce, degli incompetenti. 

Ma io azzardo di esprimere un concetto alquanto ardito che certamente ha una parte grande di verità.

La tecnica fa parte della vera arte

Noi diamo colpa sovente al destino, alle circostanze, agli insegnanti, perchè molti, dotati di mezzi vocali di primo ordine, di educazione artistica, di istruzione, e di una certa musicalità non riescono nel grado, che, a prima vista, davano a sperare di poter giungere, o proprio devono abbandonare la carriera artistica.

Ma molte volte (ed anzi credo quasi sempre), non si trova la giusta tecnica perchè manca una data qualità, od anche perchè le altre doti, unite insieme, non dànno quel complesso di forze necessarie a far comprendere la vera tecnica artistica.

Egli è vero che l’artista lirico deve molto studiare; ma inutile, anzi dannoso, è lo studio, se la strada è sbagliata, se le emissioni sono forzate e fuori posto. Studiare dunque sul giusto metodo, il vero, il naturale. Ebbene, a parer mio, l’artista, il cantante nato arriva a colpire quasi subito nel segno, o gli si avvicina talmente che con lo studio poi compie il perfezionamento.

Tuttavia occorre convenire che molti artisti avrebbero ben più brillato se una buona preparazione tecnica le avesse sorretti, e molti altri non sarebbero così prematuramente finiti, se lo studio avesse loro insegnato a ben regolare e risparmiare il prezioso e delicato organo vocale. 

Testo estratto da Pertile: una voce, un mito, Bruno Tosi, Venezia, 1985.

error: Content is protected !!