Riflessioni sull'arte del canto

Carlo Labus:

Nozioni di igiene vocale I

Possono venire ostacoli al buon funzionamento degli organi vocali da altre cause non inerenti al modo di compiere il lavoro stesso.

Non si deve accingersi alla vociferazione in istato eccezionale d’animo. La collera rende la voce aspra. I dispiaceri, i patemi deprimenti, tengono la gola stretta e la voce esce fioca, strozzata. Il pianto se soffocato o continuato lascia debolezza dei muscoli del palato, consecutiva al crampo, di modo che resta difficoltata la perfetta funzione della cassa armonica. Dopo il pianto si hanno anche sussulti dei muscoli respiratorii. Non è bene esporsi a fatiche vocali in istato di stanchezza o di debolezza generata da qualsiasi causa, come ad esempio in convalescenza di malattie, dopo perdite sanguigne, in istato di gravidanza, dopo veglie prolungate e studii intensi, dopo gite faticose.

Testo estratto da Nozioni di igiene vocale, Carlo Labus, Milano, 1899. – Luca D’Annunzio.

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