Giulio Caccini
Le nuove musiche I
All’Illustrissimo Signor Lorenzo Salviati
Suo Signor Osservandissimo.
Niuna cosa inanimisce più ad offerire altrui eziandio i piccioli doni che la gratitudine di chi talora si è degnato riceverli. V. S. Illustrissima si compiacque sempre di favorire e gradire non dirò i doni, ma i saggi degli esercizi miei musicali mentre che il suo nobile intelletto in tutte le belle discipline affinato, si è dilettato non solamente di ascoltare da me, e da chi è esercitato da me, le musiche mie et il canto; ma sovente ancora di onorarle cantandole. Il perchè dovendo io per una certa mia esperienza dell’arte, pubblicare alcuni pochi miei Madrigali et canzonette composte a aria, le raccomando alla protezion sua, che con tanta cortesia si è piaciuta pregiarle: sperando che quelle Muse, con le quali ella nel suo nobilissimo giardino si suole stare a virtuoso diletto, che per vicinanza di luogo a quelle umilissime della mia casa non son disgiunte, debbiano tener ricordata a V. S. III. quella servitù mia, che antica oramai essendo, desidera e spera ognora più internarsi nella sua virtù e nella benignità della grazia sua : la quale desiderando io sempre che sia illustrata dalla grazia divina, a lei fo reverenza debitamente.
Di Casa in Firenze il dì primo di febbraio 1601.
Di V. S. Illustrissima
Obbligatissimo Servitore Giulio Caccini.
Prefazione a Le nuove musiche, Giulio Caccini, Firenze, 1601 – 1614 – 1615. – Luca D’Annunzio.