Riflessioni sull'arte del canto

Leone Giraldoni:

L’igiene del cantante – Parte I

È riconosciuto che le naturali indisposizioni del corpo umano tendono maggiormente a rivolgersi verso quelle parti che stanno più di continuo esercitate, trovandosi in tal modo in uno stato di normale irritazione; per cui, benchè un cantante sia forte di costituzione ed abbia una particolare cura di sua voce, irrita in siffatto modo le parti che concorrono alla sua azione, che non è raro ch’egli si senta molte volte alquanto incomodato. Le tonsille, i pilastri del velo palatino, la faringe, o i bronchi, raramente si trovano fra loro in perfetto equilibrio; da ciò proviene il proverbiale detto, stò male di voce. Nè si creda che sia cotesta una semplice scusa; giacchè se si considera la sostenuta fatica che comporta l’azione del canto su quelle parti tanto delicate di loro natura, si comprenderà perchè il cantante sia così soggetto a quelle frequenti raucedini ed a tante altre indisposizioni che passerebbero inosservate in chiunque non avesse essenzialmente d’uopo della voce, avvegnanchè la minima irritazione del tessuto mucoso che ricopre tutto l’interno dell’apparato vocale, può talvolta influenzare il timbro della voce in modo da non permettere più all’artista di palesare i propri mezzi. L’abilità sua e la conoscenza intima che avrà del proprio istrumento potranno però permettergli di nascondere talvolta l’indisposizione che egli risente; ciò a cui deve avvezzarsi colui che intende cantare in teatro; perchè non di rado avrà da lottare contro i propri mezzi recalcitranti. La raucedine è una delle più frequenti indisposizioni del cantante; quando essa proviene da un esercizio troppo prolungato, non è che momentaneamente nociva alla voce, e basta per curarla stare un giorno o due in riposo. La voce anzi, dopo una raucedine proveniente da uno studio troppo prolungato, riposato che si abbia, sembra avere acquistato in energia, leggerezza ed elasticità; però ciò non succederà che allorquando l’esercizio, benchè troppo prolungato, sia sempre stato moderato sì nell’impiego della forza, quanto nell’estensione della voce. Una raucedine presa per causa esterna, non è altro che un raffreddamento, od un effetto di riscaldo e vuole maggiori riguardi; esige anzi una cura immediata se non si vuole correre il rischio, spesse volte, di vederla perdurare molti giorni ed anche convertirsi in infiammazione, sia della membrana che ricopre la laringe, o la faringe, sia di quella che si estende fino ai bronchi. Le bevande calde e rinfrescanti, addolcite col miele fresco e frequentemente ripetute, saranno attissime a far sparire presto queste indisposizioni, se prese da principio. Quando l’artista si avvede di aver preso freddo per causa di traspirazione retrocessa, gli consiglio di fare subito una buona sudata, sia con bevande calde, se il suo stomaco le sopporta, sia per un mezzo esterno, come il bagno a vapore secco. Basta talvolta una sola di queste operazioni per liberarsi totalmente dalle conseguenze di un raffreddamento, tanto più se fatto per tempo. Per quelli che preferiscono di richiamare il sudore alla pelle mediante bevande calde, consiglio loro di versare alcune goccie di ammoniaca liquida nel decotto, o meglio ancora, di aggiungerci una polvere del Dower che non mancherà certamente di tornare alla pelle la traspirazione normale. Si dovrà sospendere qualunque esercizio di canto se la raucedine esiste nella gola ed ha attaccato il tessuto delle corde vocali; perchè qualunque sforzo, per piccolo che fosse in tal punto, sarebbe non solo dannoso alla voce, ma potrebbe portarne seco la perdita totale. Gli abbassamenti repenti della voce hanno altra causa.

Se la raucedine proviene da riscaldamento o da raffreddore sarà utilissimo usare l’aconito. Ecco una ricetta che trovai sempre giovevole per quei casi: acqua di fiore d’arancio (100 grammi), nitrato di potassa (1 grammo), tintura di aconito (8 goccie) e sciroppo di cedro (30 grammi). Da prendersi tre o quattro volte al giorno per cucchiaiate da tavola, alla voluta distanza dei pasti.

Testo estratto da Guida teorica – pratica ad uso dell’artista cantante, Leone Giraldoni, Milano, 1884. – Luca D’Annunzio.

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