Riflessioni sull'arte del canto

Miguel Barrosa:

Sull’importanza dell’educazione dei mezzi vocali

 

Ci sono cantanti che per la bellezza della loro voce o per la loro arte innata arrivano fino alla fama ancora privi di tecnica. Deplorevole errore! Senza tecnica nel canto l’unica cosa che si riesce è cantare mentre le facoltà fisiche sono propizie; ma quando cominciano a mancare? Non appena questo accade, iniziano i “problemi”, che non sono in grado di risolvere per aver cantato senza una base reale, uno studio nota per nota, unica e vera scuola. Il canto ha la sua matematica, la sua struttura, e niente si può fare senza che abbia radici solide; cioè la tecnica.

Ci sono maestri che vantano tutto questo perché discepoli determinati ottengono grandi successi all’inizio della carriera. Spesso questi successi sono dovuti alle condizioni particolari di ogni alunno, mentre il compito del l’insegnante è limitato al l’insegnamento degli spartiti. Perciò, anche se i cantanti per natura hanno la voce impostata, bisogna sostenere questa impostazione naturale con la tecnica, affinché quando manca la prima, sappiano vincere ogni sorta di difficoltà con la seconda; cioè con la conoscenza profonda dell’emissione della voce secondo lo studio, e non grazie alla Provvidenza.

A più di 60 anni ho sentito cantare molti artisti, tutti tecnici! Pochi mesi fa, Carlo Galeffi ha ottenuto un nuovo trionfo da aggiungere alla sua invidiabile lista. E sono più di settant’anni gli anni che ha il portentoso baritono! Al contrario cantanti anche meravigliosi, con voci splendide, li ho visti cadere in pieno successo non appena la stanchezza si è impadronita di una laringe mal difesa per mancanza di studio.

Per questo e per concludere, bisogna dire in modo definitivo che con la voce impostata o con la voce non impostata, i vocalizzi e gli esercizi, sono totalmente indispensabili come base principale di un’impostazione di voce, che si fa con cognizione di causa e non per dono della Natura.

Il talento dell’artista può sostituire le deficienze della glottide, come abbiamo visto tante volte. È vero che si canta con la voce, ma è altrettanto vero che a poco servirà un organo vocale, per quanto meraviglioso sia se non è diretto da un buon grado di intelligenza, musicalità e arte. È per questo significativa la famosa frase dell’indimenticabile Mascagni: “Per cantare, occorre anche un po’ di voce…”

Testo estratto da El Bel canto en la teoría y la práctica, Miguel Barrosa, Madrid, 1951.

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