Riflessioni sull'arte del canto

Miguel Barrosa

Luca D’Annunzio – Tito Schipa: il maestro

Squinzano è un piccolo centro alle porte di Lecce, famoso per il suo vino. Ma per gli Schipa è sempre stato sinonimo di famiglia Blasi, altri amici della primissima ora e pronti al sostegno, all’incoraggiamento, all’aiuto. Il farmacista di Squinzano era un Blasi, Nicola, per gli intimi “Cocco”. Sua cugina Rosa era fidanzata al Maestro Giuseppe D’Elia, e questo rese la famiglia testimone di un’altra tappa fondamentale nel cammino di Tito.

Luca D’Annunzio – Miguel Barrosa: il maestro di canto

Sono molte le cose che deve possedere un maestro di canto, ma nessuna le servirebbe se non sapesse ascoltare. Saper ascoltare! Ecco l’alma mater di tutti i maestri di tecnica vocale. Per questo il maestro di gran classe sarà sempre colui che sa raffinare il suo orecchio in costante contatto con celebrità liriche. È indubbio che in tutti gli ordini della vita l’eleganza, la distinzione, la grande classe… le dà l’ambiente in cui si vive e si frequenta. Per questo il maestro che ha avuto la gioia di alternarsi in ambienti selezionati dell’arte lirica ha formato, in linea di principio una sensibilità e un orecchio che respingono tutto ciò che suona come mediocrità.

Luca D’Annunzio – Miguel Barrosa: sulla definizione dei registri e delle tessiture della voce umana

Le voci non sono definite per la loro estensione ma dal colore. Un soprano leggero può essere privo di sovracuti e non per questo essere un soprano lirico ma sì un soprano leggero giusto, che se potesse cantare un Rigoletto, non brillerebbe nemmeno adeguatamente in un’opera lirica, che richiede un soprano con un colore di voce adatto al genere. Ci sono tenori corti che non sono in grado di passare da un la naturale e non per questo sono baritoni. Come ci sono baritoni capaci di dare il sì naturale e non per questo sono tenori. Il colore, solo il colore è quella cosa che indica i diversi tipi di voce, qualunque sia la loro estensione.

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